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ZANZU

by ZANZU

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1.
Tornanti 03:19
io, non voglio litigar con te da soli nella notte tu, non resti mai a dormire quando devi prender pesci e sai la notte con chi vai, se vuoi, puoi avere le mie labbra mai, la seccatura ch’è dormir da solo e vento forte hey, comunque non pensar che io non ti sarò più a fianco perché è solo se ti tasto che mi sento i polpastrelli e poi, i tuoi abbracci ch’è per me un sonno uno profondo mai, mi potrò scordar di te nei volti degli amanti poi, ci rincontriamo ma i tuoi occhi non sono più brillanti e tu non ti presenti mai con me con vestiti trasparenti e se i tuoi capelli son per me ancora dei tornanti io non riesco più a guidare fermo, in moto tremo i denti hey, comunque non pensar che io non ti sarò più a fianco perché è solo se ti tasto che mi sento i polpastrelli e poi, i tuoi abbracci ch’è per me un sonno uno profondo mai, mi potrò scordar di te nei volti degli amanti
2.
Natasha 02:41
o natasha, natashenka bellezza ubriaca, non spostarti che rimani la migliore puttana natasha, natashenka io ti vorrei vedere quanti attrezzi sul tuo corpo per provare piacere o natasha, natashenka vestita di dolore, te sai come gridare che facciamo l’amore natasha, natashenka a casa senza maschere io ti ho vista pianger forte e ne volevi di più o natasha, natashenka ti vorrei sussurrare che ti voglio bene tanto nonostante il tuo male che ti ho vista qualche volta radiosa di inverno ma te non ti sai fidare e mi hai lasciato per questo e mi hai lasciato per questo, quello, questo ti dirò o natasha, natashenka ero lì al tuo funerale e non c’era nessuno tranne il cane e tua madre nessuno di quei tanti con cui hai fatto l’amore una ninfomane è malata ma non sanno ascoltare o capire o cercare
3.
IO/OI 03:10
e la mia faccia io non la ricordavo così sembra il protagonista, la mia immagine e non so se potrò ricordarmi come se fossi l’immagine di un altro o di un’altra cosa e la tua faccia io la ricordavo così così come un ostacolo che nasconde un mio desiderio e non pensare che un ostacolo sia nient’altro che il mondo nella sua durezza al di là della mia faccia della mia tenerezza ma allora i per quando o i per dove, suona come se fossi un mendicante coperto di terra o di parole e allora i miei denti, i miei gesti, le mie vesti sarebbero me soltanto in un mondo esteriore che non mi risuona, che non mi impersona
4.
Cose Strane 02:48
A casa da solo facciamo una cena, rimango composto col capo confuso di schiuma c’è della birra, un goccio di troppo. Te che mi aspetti sotto le scale che arrivo. Sdraiata per terra, un filo di voce, mi canti per mano parole leggere d’amore oggi siamo sciolti, una mano di crema. Guardiamo i disegni che ci offre la luna... e saremo cose strane, dai milioni di capelli viaggiando per due ore su una striscia di cemento dove scorre forte il vento ma ho voglia di pensare a tutte quelle cose che cerchiamo di mostrare ci sembra curioso il modo di fare dei matti di strada dentro a un bar signorile. le mura di casa son strane davvero, cambiano faccia abbracciati a dormire, vale la pena stasera ballare, mi sento contento quando parli col cane, giochiamo coi baci a bersaglio e freccetta, vedo una foto di te in motocicletta e ci sbatte sopra il naso un senso di paura ma non lo si sopporta, lo mangiamo con la cena variamo di colori come una tavolozza, rischiando di sentire l’autostrada che puzza
5.
Elda 03:25
era un marinaio suo papà, tempi in cui non c’era nessuno sogni da bevande in bustine una nenia che suonava ogni sera Elda, sogna squarci fra le mura Che la porteranno via Non aveva neanche una fotografia Ma solo obiettivi mobili. Percorse il profilo del monte con facilità Regalò al vento di quota Capelli di spuma Che riflettevano la luce del sole Riempiva gli sguardi di brina Che facevano male E giocando col buio a fare notte Faceva la luna Ho incontrato tuo padre piangeva guardando la pioggia Non so dove né quando né se ritornerà a casa So che quando amava o beveva pensava a sua figlia Ma so che non tornerò Percorse in un batter d’occhio A cavallo di un pensiero brigante Viaggiavano nell’impasse Fra i miei piedi e i miei capelli Cercavo oltre il cielo, oltre il mare Le spalle di mia moglie La trovai vicino al villaggio Bianca neve senza vento Ho incontrato mio padre piangeva guardando la pioggia Non so come nè quando nè se ritornerò a casa Ma so che quando mangiavo o bevevo pensavo a mia figlia Ma so che non tornerò
6.
Le sere azzurre d’estate, andrò Per i sentieri Con la mente nel mare, calpestare erba fina E trasognato, ne sentirò freschezza ai piedi E un amore infinito mi salirà nell’anima E andrò lontano, molto lontano Come uno zingaro a pisciare nella natura E se fossi corto maltese Fra le tue navi che Io vidi te Fossi corto maltese Non saprei ridere Il mondo è strano e pensare che un appiglio possa solo soddisfare la metà di quel che voglio È come andare in altalena ma dentro una tivvù accesa E allora via per questo mare, che mi ondeggia come il suono e che sospenderà il maestrale sonnecchiando in ogni posto È piacevole pensare di avere la metà nel mondo E incastrato nelle tavole, segnate dalla china, intrappolato nelle voglie di una penna che delinea, ancora con la pelle dura vita come un marinaio, attorno a questo mare sembra un sogno e se fossi corto maltese fra le tue vele che io vidi te fossi corto maltese come ridi io non so ridere
7.
io ti chiedo di insegnarmi a vivere senza di te con il dolore in cui adesso cercherò mi hai già salvato ed ora notti bianche non leggo più poesia E allora senza peso Lasciami partire Un viaggio senza meta Ricordi di avvenire E se potessi, io penso, se riuscissi ad ascoltare il suono il rumore del vento non potrei più morire il ritorno delle onde sembra l’umore mio è un respirare rivoli e gorghi, il mare ma oltre il confine mio fino a impazzire e allora note bianche dalla spuma melodie E allora senza peso Lasciami partire Un viaggio senza meta Ricordi di avvenire E se potessi, io penso, se riuscissi ad ascoltare il suono il rumore del vento non potrei più morire Ma ormai senza più dei Correnti estinte

about

Recorded and produced in 2020 at Talenti Studio

credits

released January 28, 2022

Songs by Giacomo Zanzucchi

Produced by Marco Blarzino

Sax by Alice Murzi

Drums by Luca Zanzucchi

Graphix by Davide Rossi Doria

Videos by Paolo Blarzino, Valerio Cualbu, Yosif Keshk, Nora

license

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about

ZANZU Rome, Italy

Giacomo Zanzucchi in arte Zanzu è un cantautore nato e cresciuto a Montesacro. Autodidatta, scrive, suona ed inizia a pubblicare i suoi brani nel 2020, prodotti con un amico di vecchia data, Marco Blarzino. Ha studiato filosofia e mette in musica le impressioni dei suoi viaggi in moto, l'eco delle sue letture e dei pomeriggi passati tra un caffè e l’altro, tra un amore e tanto altro. ... more

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